Litha il solstizio d'estate, il momento in cui il sole è al pieno dello splendore, la nostra stella è ardente nel cielo ed è al massimo della sua potenza. In questi giorni si raccolgono le erbe spontanee e si intrecciano corone di fiori, si festeggia la madre terra e i frutti che ci ha donato. La terra ha bisogno però di essere nutrita affinchè possa essere di nuovo feconda e l'anno successivo torni ad essere fruttuosa. Per questo è il momento di dedicarsi dopo la raccolta a nutrire, si sparge il letame nei campi e si aspetta l'arrivo delle piogge, un operazione che andrà avanti fino ad ottobre. In sardo il mese di ottobre è appunto chiamata "Lethamini" (Santuaine nel nord) col significato appunto di letame, mentre giugno è Is Lampadas (le luci) e i riti propiziatori ancora in uso in questo periodo, sono del tutto simili a quelli dell' antica festa pagana di Litha. 🌞🌞🌞🌞🌞🌞🌞🌞🌞🌞
La notte di san Giovanni il 24 giungo o notte di mezza estate era anche considerata la notte delle streghe, il velo si abbassa e il mondo dei morti può entrare a contatto con il mondo dei vivi, ma non tutti gli spiriti sono benevoli e per questo si accendono i fuochi che oltre a celebrare la potenza del sole servono a purificare e tenere lontano le negatività...
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al contrario l'acqua rappresenta un tramite, il filo conduttore che unisce.
Nei miti orfici il percorso dell'iniziato che deve discendere nel regno dei morti, è caratterizzato dall'acqua che rappresenta il tramite per accedere ad un'altra dimensione. L'assunzione dell'acqua sacra hai il potere di generare il ricordo, poichè l'acqua ha memoria, ma al tempo stesso se, se ne beve troppa si cade nell'oblio, il giusto beve in modo moderato mentre chi esagera non è mai un uomo saggio.
Mnemosine figlia Urano e Gea, il cielo e la terra era la personificazione della memoria. Si disse che uno degli accessi agli inferi fosse segnato dalla presenza di due fonti, una dedicata a Lethe con il potere di dimenticare e l'altra a Mnemosine che donava il ricordo.
La mia acqua del solstizio
In Sardegna durante la notte di mezza estate si svolge ancora il rito di "S'abba muda", l'acqua silente. Le donne del paese devono recarsi in assoluto silenzio e senza mai voltarsi presso una fonte (a Cuglieri era la fonte di "tziu Memmere") per riempire le loro brocche d'acqua per poi discendere in un rigoroso silenzio, senza versarne neanche una goccia. Prova che se superata porterebbe salute e prosperità mentre ad AidoMaggiore si crede abbia la capacità di allontanare gli spiriti maligni dalle proprie case.
https://www.youtube.com/watch?v=el3C2oNaveo&ab_channel=MicheleTurnu
Abba silente como selena In broccas d’oro penzande a chie had a leare cun bona lena, dolos e penas chena recreu. Abba de amore de amistade, guttias de bramas in cada bene. Lizos e frores de bonidade, solu carignos cherzo de tene. Abba silente, abba galana, abba de amore, abba bramada narami si hap’a tenner sorte, narami itt’est custu trumentare? Cando su coro mi ponet sos pensamentos in sinu, a passu a passu continu no cherzo intender rejone Tue abba muda silente faghemi torrare a domo senza faeddare de como senza mi narrer comente.
L'acqua in questo periodo dell'anno scarseggia per questo motivo è di vitale importanza preservarla e non sprecarne nemmeno una goccia. In tutti i miti la pioggia è colei che feconda si pensi ad esempio al mito di Urano che feconda Gea mandando su di essa la pioggia, o al mito di Danae che venne fecondata da Zeus attraverso una pioggia d'oro dal quale nacque Perseo.
"Danae e la pioggia d'oro" Gustav Klimt
Anche l'isola non da eccezione, qui le fonti e i pozzi sono quasi sempre dedicati a Maimone, un'antichissima divinità dell'acqua a cui ci si rivolge per far piovere. Dal semitico "Mam" che significa acqua. Il suo feticcio veniva costruito con frasche di Pervinca, in sardo Proinca ( da proi che significa piovere), e poi veniva gettato in un fiume con la speranza che portasse le piogge.
Dopo che Danao giunse in Argolide si accorse che la popolazione soffriva per una grandissima siccità che durava oramai da molti mesi. Poseidone aveva sottratto tutte le acque e prosciugato fiumi e torrenti. Cosi Danao mandò le sue figlie in cerca dell'acqua per placare l'ira di Poseidone. Una delle fanciulle, Amimone mentre cacciava un cervo nella foresta, svegliò un satiro dal suo sonno e costui cerco di violentarla, subito la ragazza invocò Poseidone che corse in suo aiuto, scagliando il suo tridente contro il satiro che riusci però a schivare il colpo e il tridente del dio si conficcò in una roccia. Amimone quella notte giacque con il dio, e quando il mattino dopo ella chiese un modo per far tornare l'acqua, Poseidone le disse di estrarre il suo tridente dalla roccia e cosi facendo vide sgorgare dalla pietra acqua sorgiva. A Lerna la fonte sacra venne dedicata a Amimone, A Lerna viveva l'idra il mostro marino figlio di Echidna a sua volta figlia di Forco.
Quando le Danaidi furono rilegate negli inferi per il loro tradimento vennero condannate da Zeus a riempiere costantemente un bacile d'acqua con tre fori, una punizione senza fine, poichè con quanta acqua vi versavano, essa era destinata ad uscirne rendendo il lavoro destinato a ripetersi in eterno. Ancora oggi vige il modo di dire "la botte delle danaidi" paremìa destinata agli spreconi. coloro che non sanno preservare nè mettere da parte niente.
E cosa c'è di più prezioso dell'acqua soprattutto nella stagione in cui essa scarseggia?
Fonti:
comune di Cuglieri